Da come nasce un giallo fino all’uso dei telefoni cellulari. Dal mistero della scoperta dell’America – chiamata così in onore di Amerigo Vespucci, ma in realtà legata ad un armatore inglese che di nome faceva Richard Amerike – fino al Padre nostro, passando attraverso i grandi casi della storia.
Carlo A. Martigli ha raccontato ad una platea di giovani studenti al Teatro Alfieri di Castelnuovo, nell’ambito del Garfagnana in Giallo 2014, il motivo e lo scopo primario che ogni cittadino oggi deve perseguire: leggere e capire. Studiare, confrontarsi e porsi domande. E ha posto questo ineludibile obbligo raccontando alla sua maniera con frizzantezza e freschezza come si deve scrivere un giallo, con regole e passaggi precisi legandosi alla storia contemporanea. All’attualità.
Non sono mancati passaggi crudi, ma anche divertenti, come la lettura della lettera che Machiavelli scrive a Guicciardini circa un suo incontro amoroso – con una donna che viveva in casa con la sua lavandaia – finito in tragedia vista la bruttezza della concubina.
Carlo A. Martigli ha saputo in un’ora incollare i ragazzi alle poltrone cercando di infondere la passione per i libri.
Tra le tante curiosità narrate dallo scrittore livornese appena uscito con il suo nuovo libro edito da Longanesi, l’etimo della parola eretico (colui che compie una scelta), la vera storia delle lampadine e il complotto/accordo Phoebus circa l’obsolescenza programmata (ovvero sulla calcolata durata degli oggetti elettrici fatti per non durare e dunque creare consumi elevati). Soggetti per veri e propri gialli storici intorno ai quali Martigli ha cercato di costruire curiosità.
Insomma un successo con tanti temi lanciati.
Carlo A. Martigli al Teatro Alfieri inaugura il Garfagnana in Giallo
